Giorgio Ospici è innamorato del suo lavoro. Il ristorante Zi Nannina à mare, punto di riferimento del jet-set internazionale negli anni ’60, è una passione che lo tiene costantemente impegnato, insieme al fratello Salvatore, alla ricerca del meglio per la sua esigente clientela.
Negli anni Zi Nannina à mare ha continuato ad essere punto di riferimento nella ristorazione ischitana, continuando ad appagare il palato di personaggi noti e di tanti turisti che hanno potuto godere delle bellezze della nostra isola.
Sta a noi oggi portare avanti una tradizione consolidata che da sempre è sinonimo di qualità.
(dal sito web del ristorante)
La cornice è quella del mare e del verde di Ischia, con il Castello Aragonese a fare da sfondo in lontananza. L’atmosfera è di elegante quiete, ideale per chi voglia trascorrere momenti romantici a lume di candela dinanzi ai raffinati piatti della cucina del giovane chef Alessandro Conte, ormai più che una promessa nel mondo della ristorazione isolana.
Abbiamo scelto il Zi Nannina per riprendere il filo delle nostre recensioni e lo abbiamo fatto in una tiepida serata del mese di giugno. Una leggera brezza ha reso la nostra permanenza nell’ampia sala all’aperto del ristorante ancor più piacevole. E’ Giorgio in persona ad accoglierci e consigliarci una selezione delle proposte culinarie della stagione: dalla riproposizione dei classici del ristorante, ai quali lo chef ha saputo regalare un tocco della sua personale “visione”, ai nuovi piatti di mare elaborati con delicatissimo equilibrio di sapori e in un gioco sapiente di colori.
Il menù di quest’anno è una conferma e una scoperta insieme. Uno spettacolo da vedere e da gustare.
Siamo partiti da un doppio antipasto di gamberi in agrodolce e polpo in cassuola con crema di patate allo zenzero: ogni ingrediente conserva la propria identità, i sapori si combinano alla meraviglia, le spume fanno da soffice fondo e contorno, arricchendo il piatto con discrezione e nulla togliendo al gambero e al polpo, protagonisti assoluti.
I primi, scelti per il menù degustazione, sono stati due: i paccheri con crema di provola e bottarga e il raviolo aperto allo scorfano: qui tradizione e innovazione si intrecciano in un indovinato connubio di sapori antichi e moderni, dove nulla (compresa l’idea di “aprire” il raviolo) è lasciato al caso.
Passando ai secondi, una menzione speciale merita il tonno scottato su spuma di limone (nell’immagine in evidenza), al vertice della nostra personale classifica di gradimento. Ma anche il merluzzo su spuma di patate e menta guadagna un ottimo piazzamento!
Per finire, il cremoso alla pesca (un fresco ed apprezzato pre-dessert) e l’irresistibile ciocco cocco al caramello (con note dolci e salate al palato).
Cos’altro aggiungere? La qualità delle materie prime è evidente, riconoscibile, così come la cura per i dettagli. Il servizio è impeccabile, con personale preparato e attento. Ottimo il rapporto qualità/prezzo.
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